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Homeboy Industries, lavoro e formazione per combattere la criminalità

Homeboy Industries, lavoro e formazione per combattere la criminalità

Storia dell’iniziativa sociale che sta cambiando Los Angeles.

 

Come si può combattere la violenza nella realtà complessa di una metropoli come Los Angeles, dove il numero di aggressioni e crimini annuali è tra i più alti al mondo? Semplice, fornendo ciò che più di ogni altra cosa dona dignità ed identità alla persona: il lavoro, unito al sapere.

Ed è così che l’iniziativa sociale di Homeboy in oltre 25 anni d’attività si è trasformata in una vera e propria società che oggi produce e vende prodotti da forno, salse, patatine, installa pannelli solari, confeziona abbigliamento e altro merchandising, raccogliendo più di 120mila persone provenienti da carceri e gang cittadine coinvolte in rapine, spaccio di droga, furti, o attualmente in libertà vigilata, e dando loro l’opportunità di un riscatto, di un lavoro e d’assistenza. Braccia forti coperte di tatuaggi sono quindi messe al lavoro impastando farina, infornando dolci e preparando salse, per ritrovare in questo modo la propria dignità e il proprio ruolo all’interno della società.

Fondamentale per la riuscita del progetto, oltre alla qualità dei prodotti, è sicuramente il patto con il management della società che sta alla base di tutto e che prevede che ognuno impieghi il 20% del tempo dedicato al lavoro in attività di crescita personale: in primis frequentando corsi di formazione di ogni tipo, poi dedicandosi al training, all’assistenza personale e per chi vuole alla rimozione di tatuaggi (che sono spesso il simbolo di appartenenza a una specifica gang o del soggiorno in carcere e che quindi possono rappresentare un ostacolo alla reintegrazione sociale).

Al momento circa 300 persone sono impiegate a tempo pieno e 400 studiano, i prodotti alimentari di Homeboy sono commercializzati in 90 supermercati e 24 mercati del biologico nel sud della California e il caffé Homeboy di Los Angeles serve 2mila persone a settimana.

Un caso questo che ci fa riflettere ancora una volta sull’importanza del lavoro e soprattutto della formazione, come strumento dall’immenso potenziale, non solo di crescita ed affermazione personale, ma anche ed in particolar modo di  valore sociale e civile.