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Transition Farm: iniziato ufficialmente il progetto-pilota

Darà la possibilità alle aziende aderenti di “misurare la propria sostenibilità” ed elaborare un piano di miglioramento grazie al supporto di 10 giovani laureati appositamente formati

Transition Farm: iniziato ufficialmente il progetto-pilota

È iniziato lo scorso venerdì 6 maggio, con l’ingresso in aula dei 10 neolaureati dell’Università di Parma, il progetto pilota Transition Farm ideato dall’Associazione “Parma, io ci sto!” con l’Università di Parma e Nativa, il supporto di Cisita Parma, Unione Parmense degli Industriali e Gruppo Imprese Artigiane.

I giovani hanno incontrato i referenti delle 10 aziende che hanno aderito al progetto iniziando così il periodo di formazione (36 ore complessive in aula). Questa prima fase sarà infatti affiancata da una esperienza più operativa in azienda, ovvero un tirocinio che si svolgerà tra i mesi di maggio, giugno e metà luglio 2022, per il quale è previsto un rimborso spese di 1.000 euro.

Questi dieci giovani sono stati selezionati tra più di 30 candidature e provengono da percorsi di laurea molto diversi tra loro (dagli ambiti scientifici a quelli socio-economici), una caratteristica che pone ancora di più l’accento su quanto il tema della sostenibilità sia ormai un elemento imprescindibile e trasversale ad ogni settore di studio e di competenza.

Obiettivo principale del progetto pilota è quello di coniugare la necessità di formare giovani neolaureati rendendoli protagonisti attivi della transizione ecologica/energetica/digitale, con quella di mettere a disposizione queste importanti competenze anche delle Pmi.

In questo modo le aziende (al termine del progetto) avranno una prima valutazione comparativa tra le proprie attività e le azioni messe in atto dal territorio grazie al lavoro di giovani talenti. Questo sarà un primo approccio rispetto a quello che si può realizzare attraverso lo strumento del Benefit Impact Assessment in termini di definizione di strategie di sostenibilità e gestione dell’impatto generato.

«Questa iniziativa – afferma Alberto Sacchini, Direttore di Cisita Parma – ha almeno tre elementi di grande valore: i suoi beneficiari diretti, vale a dire giovani neolaureati della nostra Università ed il sistema produttivo locale che assieme rappresentano il mercato del lavoro del presente e del futuro, la rilevanza del tema affrontato e cioè la transizione verso uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale, e infine la modalità tramite la quale lo si è ideato e progettato e lo si sta realizzando. Proprio quest’ultimo aspetto, pur non costituendo una novità per il nostro territorio, conferma la sinergia raggiungibile tramite i contributi distintivi di soggetti diversi che collaborano senza individualismi per un comune obiettivo».

L’iniziativa – proprio per la sua natura sperimentale – ha previsto il coinvolgimento anche di aziende di maggiori dimensioni per scalare e moltiplicare l’impatto positivo, contingentando però il perimetro di implementazione e la complessità del lavoro per i neolaureati. Le dieci aziende coinvolte sono: Colser, Cosmoproject, De Simoni, Disosso San Carlo, Free Edit, GlaxoSmithKline Manufacturing, Koppel, Laumas, Tropical Food Machinery e Gruppo Zatti.

Informazioni
Per ricevere maggiori informazioni è possibile contattare direttamente il Direttore di Cisita Parma Alberto Sacchinisacchini@cisita.parma.it.

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